IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Madonna di Loreto
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.


OMELIA

lunedì 8 DICEMBRE 2008 [Scarica]

“O Virgo sole púrior
concéptu in ipso pródiens:
sic te salútat crédita
Petro docénti Ecclésia.”

“O Vergine più pura del sole,
nell’istante stesso della tua concezione
così ti saluta la Chiesa
credendo al magistero di Pietro”

Questo inno della liturgia ambrosiana composto dopo il 1854 quando il beato papa Pio IX ha definito il dogma dell’Immacolata Concezione, esprime la gioia e l’esultanza della sua Chiesa nel guardare Colei, come accennava san Paolo prima, che è il riflesso dello splendore della sua grazia, Colei che dal primo istante in cui suo padre Gioacchino e sua madre Anna l’hanno concepita, Colei che dal primo istante fu riempita di grazia, Colei che l’antico serpente non ha neppure sfiorato, anzi Colei che ha schiacciato la testa dell’antico serpente, del diavolo.
Così ti saluta, così ti guarda la Chiesa che crede al magistero di Pietro, al magistero del Papa. “Ab angue vinci néscia, Defénde ab angue fílios”.
Così si conclude quell’inno: Tu che non hai conosciuto l’essere stata vinta dal serpente, Tu che non hai conosciuto l’essere stata toccata dal diavolo, Tu difendi dal serpente, difendi dal diavolo i tuoi figli.
Così ciascuno, così la Chiesa, e nella Chiesa ognuno, domanda alla Madonna, Lei che non è stata toccata dal veleno, dal veleno del peccato, difenda noi, noi poveri peccatori, difenda dal peccato, dal diavolo, noi suoi figli, poveri peccatori, sebbene suoi figli, difenda dal diavolo, difenda dal diavolo, perché la grazia della fede, la grazia della fede si rinnovi in ogni istante della nostra vita, perché questa, la fede, è la radice della salvezza, la grazia della fede è la radice di ogni frutto buono nella vita cristiana.
Difenda dal diavolo, cioè ci confermi nella fede, ci doni ogni istante della vita, fino all’ultimo istante, fino all’istante della morte, ci doni la fede di Gesù, la fede in Gesù, la fede di Gesù.
Ci difenda dal diavolo perché ci conservi nella grazia del Signore e, quando per nostra disgrazia cadiamo in peccato mortale, ci faccia subito ritornare nella grazia del Signore.

Come è bella la grazia che ci fa rimanere in grazia di Dio, è bello essere sollevati dal peccato perché così si impara l’umiltà, ma come è bello rimanere in grazia di Dio, così che si impara la gratitudine: quando si è riabbracciati poveri peccatori si impara l’umiltà, quando per sua grazia si rimane in grazia di Dio si impara nel tempo, negli anni che passano, si impara a dire grazie si impara la gratitudine.

Ci conservi nella sua grazia, ci ridoni la grazia del suo Figlio, che anche in noi sia riflesso lo splendore della grazia in cui ci ha gratificati nel suo Figlio amatissimo, nel suo Figlio diletto e poi ci difenda dal diavolo, ci difenda dal peccato facendoci rimanere nella fede, conservandoci nella grazia di Dio, cioè nella carità, e poi compiendo quei miracoli che lei, lei che è invocata dal popolo cristiano onnipotente per grazia, compiendo quei miracoli che confortano il nostro cammino, adesso fino al momento della nostra morte quando ai nostri occhi, quando alla nostra anima, per sua grazia, per sua misericordia la contempleremo per sempre.