II Domenica di Avvento

GiacomoMessa

Dal vangelo secondo Luca

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea. Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:

«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».


OMELIA II Domenica di Avvento

sabato 5 DICEMBRE 2009 [Scarica]

È passata la prima settimana del tempo dell’Avvento, ieri sera, come esame di coscienza, mi veniva spontaneo riconoscere che in questa settimana anche nella preghiera erano prevalenti i bisogni che non la confidenza nel Signore.

Ma non è per questo, è perché è evidente che la confidenza nel Signore è dono suo. Abbraccia i bisogni della vita, i bisogni della vita sono le occasioni più vicine che sono della preghiera o possono essere occasioni della preghiera.

Ma la confidenza non viene dal bisogno, la confidenza viene da Lui che si fa vicino, la confidenza è grazia di Dio, quella confidenza che fa i miracoli è grazia di Dio, quella confidenza che, essendo grazia del Signore, fa i miracoli, essendo già pienamente realizzata.

Perché nella dolcezza di questa confidenza, nella dolcezza di questo abbandono il cuore è già totalmente abbracciato. Attende, la confidenza attende ed è già realizzata. La confidenza nel Signore, la confidenza abbraccia ogni bisogno.

Ieri nel Vangelo c’era dei due ciechi che gridavano, il cieco che gridava di essere guarito. Il Signore lo guarisce secondo la sua fede, abbraccia il bisogno, domanda il miracolo, ma lo domanda già abbracciato.

La confidenza che compie i miracoli non nasce dal bisogno.

E poi un’altra cosa, prima ho letto l’inizio di questo brano della Lettera ai Filippesi: “Fratelli, quando prego per voi lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione alla diffusione del Vangelo”, è come una fiducia e una confidenza che il Signore mi dona. È uno spunto di confidenza e di fiducia il fatto che in tutta la Chiesa e in tutto il mondo il libretto Chi prega si salva si è così diffuso. Così anche in questa messa prego con gioia per tutti quelli che con la loro offerta hanno cooperato alla diffusione del Vangelo.