VI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GiacomoMessa

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne.
Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:

«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».


OMELIA

sabato 13 febbraio 2010 [Scarica]

Abbiamo ascoltato nella lettura del profeta Geremia questo brano così bello: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo”, e poi invece: “Benedetto l’uomo che confida nel Signore ed il Signore è la sua fiducia”.

Da quando il Papa, nel mesi di novembre dello scorso anno, ha ripetuto quella parola di Paolo VI sulla confidenza in Gesù Cristo: “Il Papa non vuole seguire altra via che quella della confidenza in Gesù Cristo, al quale preme la sua Chiesa più di qualunque altro”. Da quando ha ripetuto questa parola, “la confidenza in Gesù Cristo”, o la fiducia in Gesù Cristo, come questa preghiera è diventata cara e familiare: “Beato l’uomo che confida nel Signore”, che confida nel Signore.

La confidenza, la fiducia, è il modo più infantile con cui si svela. Il bambino piccolo, da un certo punto di vista non può sperare, ma il bambino piccolo si può abbandonare, si abbandona in braccio al papà e alla mamma. Questo abbandono, questa confidenza è il modo con cui i piccoli, con cui i bambini sperano.

“Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, benedetto l’uomo che confida nel Signore”, il Signore, il Signore è la sua fiducia.

E così anche il Vangelo di oggi, il Vangelo delle beatitudini secondo san Luca, di cui la parola più importante nelle beatitudini è la parola “voi”.
Matteo dice che Gesù ha detto: “Beati i poveri di spirito”, e questo vale “beati i poveri di spirito, ma qui Gesù parla dei suoi: “Alzati gli occhi verso i suoi dice: «Beati voi poveri»”.

I suoi, quel “voi”. “Beati voi poveri”, i suoi erano poveri, i suoi, i suoi confidavano in Lui. Quelli che lo seguivano erano poveri, quelli che lo seguivano avevano posto la loro fiducia in Lui. I suoi, “beati voi”: la parola più importante dopo “beati”, è “voi”: “Beati voi, poveri”. Quelli che lo seguivano erano poveri, quelli che lo seguivano avevano posto la loro fiducia in Lui, quelli che lo seguivano avevano posto in Lui la loro confidenza, avevano confidenza.

Beati voi poveri perché vostro, non sarà, ma è il regno di Dio, vostro è il regno di Dio. Tutta la vita e i fatti della vita e le vicende della vita se sono condotti, se sono condotti dalla predilezione del Signore…

Abbiamo visto questa frase, questa frase del santo curato d’Ars che dice: “Io sono un bambino viziato da Gesù”.
Si diventa santi solo perché si è viziati, si diventa santi solo perché si è bambini viziati: “Io sono un bambino viziato da Gesù” , e aggiunge: “Io non ho fatto nulla e mi è stato dato tutto”.

Si diventa santi perché a voi poveri viene dato tutto. cioè il regno di Dio: “Io sono un bambino viziato da Gesù”.

Preghiamo la Madonna perché possiamo essere così, perché il Signore ci doni di ringraziare perché siamo così.