MERCOLEDÌ DELLE CENERI

GiacomoMessaDal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».


OMELIA

sabato 6 FEBBRAIO 2008 [Scarica]

La parola conversione indica il rivolgersi, nello sguardo e nel volto, a qualcuno. Se la conversione è rivolgersi al Signore, allora è sempre possibile, qualunque sia la condizione in cui uno si trova, la conversione è rivolgersi al Signore.
Può essere un rivolgersi pieno di stupore e di gratitudine, può essere un rivolgersi con le lacrime del bisogno e con le lacrime del peccato, e quindi con lacrime di gratitudine anche quelle, perché non si può rivolgersi a Lui se Lui prima non si rivolge a noi: “converte nobis, Deus, salutatis noster”, “convertiti a noi o Dio nostra salvezza”.
Ci possiamo rivolgere a Lui perché Lui si fa incontro. Uno guarda una cosa bella quando la cosa bella si fa evidente, quando la cosa bella si fa vicina.
Rivolgiti a noi, perché possiamo, ciascuno di noi, possiamo rivolgerci a Te.
Così questo gridare, l’umiltà degli occhi e l’umiltà del volto e l’umiltà del cuore che guarda il Signore e aspetta tutto dal Signore.
Guarda Lui e aspetta tutto da Lui, guarda lui e aspetta di essere attirato da Lui, e non lo si può guardare se, almeno inizialmente, non si è attirati.
Allora questa umiltà rende possibile quelle opere buone di cui la carità, di cui l’elemosina, come abbiamo ascoltato, di cui la carità è l’opera buona più bella.

Che il Signore, che la Madonna in questi giorni della sua novena alla sua apparizione a Lourdes, che la Madonna preghi per noi peccatori, che il Signore ci doni in questa Quaresima di rivolgerci a Lui con gli occhi umili per le lacrime, di rivolgerci a Lui con il cuore commosso.
E così di domandare quella carità, quella carità che è il segno visibile della sua Grazia, è il segno visibile del suo abbracciare il nostro cuore.