III Domenica di Avvento

GiacomoMessaDal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.


OMELIA III Domenica di Avvento

sabato 12 DICEMBRE 2009 [Scarica]

Giovanni, l’ultimo dei profeti, il più grande di tutti i profeti, colui che non solo ha previsto nel futuro, ma ha indicato presente il Messia atteso, Giovanni, secondo le parole di Gesù il più grande fra i nati da donna. Eppure, dice Gesù, il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di Lui.

Giovanni rappresenta la legge, rappresenta l’attesa.

Come è evidente dalle domande che a lui sono rivolte per tre volte nelle quali si ripete: che cosa dobbiamo fare?
E Giovanni risponde che cosa bisogna fare. In fondo tutta l’antica legge è riassunta nei due comandamenti della carità: amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore e amerai il prossimo tuo come te stesso. Tutta la legge antica è riassunta in questi comandamenti. E Giovanni ripete, in vario modo ripete questi due comandamenti di amare il Signore con tutto il cuore e di amare il prossimo come se stessi. Questa è la legge, questa è la profezia, questa è l’attesa, questo è colui che è il più grande fra i nati di donna.

Ubbidire alla legge, alla legge di Dio: amare il Signore con tutto il cuore, volere bene al prossimo iniziando dal prossimo più vicino, tant’è vero che il quarto comandamento indica il prossimo, il prossimo più vicino che è il padre e la madre, dal quarto al decimo comandamento è indicato l’amore per il prossimo e il primo prossimo sono i genitori.

Così l’uomo è giusto davanti alla legge.

Ma Gesù aggiunge che il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui, che cosa può fare il più piccolo? Il più piccolo nel regno dei cieli, il più piccolo quando è piccolo piccolo, quando è piccolo piccolo non può in qualche modo obbedire alla legge, quando è piccolo piccolo, quando un bambino nasce non può obbedire.
Eppure non solo quando nasce, ma anche nei nove mesi in cui è portato nel grembo, il più piccolo può fare una cosa: può domandare.

Quello che la legge comanda la fede domanda, questa è la finalità e il compimento dell’antica e della nuova alleanza: l’antica comanda, la fede del più piccolo domanda.

Domanda le stesse cose, non è che domanda altro, perché la fede compie la legge: domanda di amare Dio con tutto il cuore e domanda di amare il prossimo come se stesso. Si domanda le stesse cose, si domanda di amare i genitori, si domanda di non uccidere, si domanda di non commettere atti impuri, si domandano le stesse cose della legge, ma si domanda: quello che la legge comanda, i più piccoli lo domandano a Dio.

Così si può, dice l’apostolo…, oggi la liturgia chiama questa domenica la domenica gaudenti, tant’è vero che la liturgia si esprime anche nel colore dell’abito dei sacerdoti che esprime questa iniziale letizia del Natale: “State sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto, state lieti”.

Come si fa a stare sempre lieti?

Domanda al Signore di stare lieto, è solo Lui che concede quello che comanda: state sempre lieti.

Il bambino piccolo, magari piangendo, domanda la felicità. Così il più piccolo nel regno dei cieli, il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di Giovanni Battista.

Così chiediamo con sant’Agostino, con la frase in cui, come dice il Papa, come ha detto il Papa, in cui tutta la morale cristiana si riassume: dona quello che comandi, dona Tu quello che comandi e poi comanda quello che vuoi, ma dona, dona quello che comandi.

Comanda, attraverso l’apostolo, di essere lieti, dona Tu quello che comandi e poi domanda ciò che vuoi.