XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GiacomoMessaDal Vangelo secondo Luca

[In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”.] Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».


OMELIA

Abbiamo ascoltato le parole di Gesù ai suoi. Il Signore designò altri settantadue discepoli, quelli che lui inviò a due a due avanti a sé. “Andate, ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”.

Come è piena di conforto questa espressione: “Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”. Perché il pastore può portare in braccio un agnello, un piccolo agnello, più è piccolo e più lo porta tra le sue braccia. Come diceva il profeta: “I suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati”.
Così finché si rimane piccoli, se si rimane piccoli, se si rimane umili, se si rimane come agnelli, possiamo essere portati in braccio dal pastore, dall’unico che custodisce il suo gregge, l’unico pastore buono, l’unico, anche con la sua grazia … Non è voluto rimanere solo, tanto è vero che ha dato alla sua Chiesa anche i pastori buoni, ma è l’unico che prende in braccio, è l’unico che può portare in braccio, i suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati.

Così come Paolo nella lettera ai Galati: “Quanto a me non ci sia altro vanto, altro luogo, altra consistenza, altra sorgente di speranza, che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo”, essa è la sorgente della speranza, mi ha amato e ha dato se stesso per me. E se mi ha amato e ha dato se stesso per me, Lui mi porta, Lui può portare, Lui può portare. Come una madre consola il figlio così anche voi sarete consolati, così anch’io vi consolerò.

E la Madonna, credo sia portata all’inizio della sua esistenza, portata tra le braccia del suo Signore. E lei ha portato in braccio il suo Signore. Portata dalla sua grazia, ha portato nelle carne del suo ventre, ha portato in braccio, allattandolo con il latte del suo seno, il suo Signore, il suo Signore dal quale era sempre portata, dal quale sempre è stata amata e prediletta.

Preghiamo la Madonna che anche noi possiamo essere portati dal Signore.

Avvinci questo cuore a te, Gesù.

Quante volte in questi ultimi tempi mi viene in mente questa espressione: avvinci questo cuore a te, Gesù. È simile al canto che canteremo alla comunione: Gesù caro, vieni a me e il mio cuore unisci a te. E il mio cuore unisci a te. Allora si è portati in braccio, allora si desidera essere piccoli, piccoli agnelli. Allora non fa paura essere mandati come agnelli in mezzo ai lupi. Anche perché può capitare come a Francesco, come è bello rileggendo di Francesco e del lupo di Gubbio. Può capitare che anche i lupi, vedendo un piccolo agnello così indifeso e solo, che ha come unica speranza l’essere preso in braccio e l’ essere portato in braccio, allora anche ai lupi può capitare di commuoversi e di diventare buoni.