DOMENICA DI PASQUA

GiacomoMessa

OMELIA

23 marzo 2008 [Scarica]

Ieri sera, durante la veglia pasquale, leggendo questo Vangelo secondo Matteo, la cosa che più mi ha colpito è quello che l’angelo dice alle donne “Non abbiate paura voi” “Voi non abbiate paura”, m’ha colpito quel “Voi”, “Voi non abbiate paura”, perché in quel “Voi” ci siamo anche noi, in quel “Voi” ci sono tutti coloro che da allora hanno creduto in Lui, in quel “Voi” ci sono tutti coloro che da allora lo hanno amato, in quel “Voi”, che da parte nostra non è nulla, in quel “Voi” che è solo scelta Sua, è solo grazia Sua, è solo predilezione Sua.

Così, a testimonianza dei dodici, a testimonianza di Pietro e degli altri apostoli, di coloro che non solo lo hanno visto, non solo lo hanno toccato, ma hanno mangiato e bevuto con Lui dopo la Sua resurrezione, la testimonianza di Tommaso che ha messo la mano nel posto dei chiodi, che ha messo la mano nel fianco trapassato dalla lancia, la testimonianza degli apostoli è giunta con la grazia, con la Sua grazia, cioè con l’attrattiva, cioè col Suo farsi vicino, anche a noi, come si è fatto vicino anche alle donne, dopo che l’angelo a loro aveva detto “Non abbiate paura voi, voi non dovete avere paura”, mentre se ne tornavano a casa, Gesù in persona si avvicina a loro, ebbene, quella sua testimonianza è il Suo venirci vicino, è il Suo farsi riconoscere, è il Suo attirare la nostra mente, la nostra povera mente, il nostro povero cuore, hanno destato anche in noi la fede.
Anche noi, anche noi possiamo non avere paura. Com’è bello questo “Voi non abbiate paura”, inizia con Sua madre Maria, con colei che gli ha dato quella carne e quel sangue, trasfigurati dalla grazia della resurrezione, ma quella carne e quel sangue con cui è risorto, nel Suo vero corpo è risorto, nella Sua carne che gli ha dato Sua madre in quei nove mesi che lo ha portato nel grembo.

“Voi non abbiate paura” perché come è stato per le donne, non nasce da loro la fede o, se nascesse da noi, dovremmo avere paura.
Ma siccome non nasce da noi, siccome, come per loro, così per noi, nasce dal Suo farsi vicino, non abbiamo paura.
E’ possibile a noi come a Pietro, dopo la Sua resurrezione, “Simone, figlio di Giovanni, mi ami tu?”, anche noi possiamo dire “Tu sai tutto, tu sai che ti voglio bene”