XXVII DOMENICA

GiacomoMessa

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri.
Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!


OMELIA

sabato 4 ottobre 2008 [Scarica]

Sono le ultime strofe del Cantico delle creature di Francesco che mi sembra possano aiutare la parola del Signore, che abbiamo appena ascoltata, a portare frutto in noi per sua grazia.
Dice Francesco: “Laudatosi’ mi Signore per quelli che perdonano per lo tuo amore e sostengono infirmitate e tribolazione, beati quelli che le sosterranno in pace ca da Te Altissimo saranno incoronati.”
Beati quelli che perdonano per lo tuo amore, non si può perdonare che per lo suo amore, perché si è così amati, perché si è così lieti per essere così prediletti.
“Beati quelli che perdonano per lo tuo amore, che sostengono infirmitate e tribolazione…”
E poi: ”Beati quelli che le sosterranno in pace…” Pace, come dice l’apostolo Paolo oggi: “Non angustiatevi per niente”, per non angustiarsi bisogna rivolgere al Signore la nostra preghiera.
“Beati quelli che le sosterranno in pace, ca da Te Altissimo saranno incoranati”.
Incoronati, in Paradiso secondo il disegno del Signore, già in questa terra si sperimenta di essere incoronati. “Laudatosi’ mi Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullo omo po scappare, guai a quelli che morrano ne li peccata mortali, beati a quelli che troverà (la morte) ne le tue santissime voluntati, ca la morte seconda nol poterà far male”.
Guai a quelli che morranno ne li peccati mortali, beati a quelli che troverà ne la tua santissima voluntate, troverà nella tua grazia, perché la morte seconda, cioè l’inferno, non farà loro male. “Laudate e benedicete mi’ Signore e ringraziatelo e servitelo con grande umilitate”.
Sì, con l’ultima parola, con grande “umiltà”, si riassume, si riassume tutto quello che il servo buono e i piccoli del Vangelo possono fare per essere da Lui incoronati.