Natale del Signore

GiacomoMessa

Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».


OMELIA Natale del Signore

sabato 24 DICEMBRE 2009 (notte di Natale) [Scarica]

Invisibile, “Dio nessuno lo ha mai visto”, Colui che non si può comprendere, l’incomprensibile, Colui che non solo i cieli e i cieli dei cieli non possono comprendere, ma Colui che l’intelligenza dell’uomo non può comprendere, Colui che non si può comprendere, cioè afferrare, “et Illum suscepit modicus uterus cui, quel piccolo ventre di Maria ha accolto Colui per il quale il mondo era troppo piccolo, così Colui che è incomprensibile si è reso comprensibile e reso immaginabile e reso presenza che abbiamo visto e abbiamo toccato.

Celebriamo oggi in tutta la Chiesa il parto della vergine Maria, celebriamo oggi questo parto stupendo, come Pio XII, raccogliendo tutta la tradizione della Chiesa, definisce il parto di Maria: questo parto di stupore.
Celebriamo il momento in cui, nella notte, nel silenzio della notte santa, gli occhi di Maria e gli occhi di Giuseppe, gli occhi di due creature come noi hanno visto Dio nella carne. Per la prima volta occhi umani hanno visto Dio, Colui che non si può vedere si è reso visibile, uscendo dal ventre di Maria, Maria e Giuseppe hanno visto Dio. “Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero”, come diremo nel Credo.

“Un parto stupendo”, come è bella questa definizione: un parto pieno di stupore, così che fosse evidente che la salvezza non viene dal dolore degli uomini, la salvezza non viene dal travaglio dell’uomo, il dolore e il travaglio del parto è per il castigo del peccato originale, ma la salvezza viene da parte di Dio, la salvezza viene dalla felicità infinita di Dio, la salvezza rende il sospiro dell’uomo, lo rende uno stupore.

Quando Maria e Giuseppe hanno visto Dio, Maria ha visto Dio, il suo bambino, “figlia del tuo Figlio, vergine, madre, figlia del tuo Figlio”, quando ha visto Dio, e cioè il suo bambino, quando ha visto Gesù, il cuore di Maria e il cuore di Giuseppe era pieno di stupore.

Così è possibile che su questa terra la vita non sia solo un sospiro. È un sospiro la vita, lo diciamo sempre, lo diciamo sempre nel Salve, Regina, è sospiro la vita ed è segnata dal dolore, “a te sospiriamo, gementi e piangenti”, diciamo. È possibile la vita, ma è possibile che non sia solo sospiro, è possibile che questo sospiro sia abbracciato, è possibile: momenti di stupore che abbracciano tutta la vita, è possibile che lo stupore di Maria e di Giuseppe nella notte santa sia anche il nostro stupore, è possibile che la felicità degli occhi e del cuore di Maria, nella notte santa, diventi anche la felicità qui sulla terra dei suoi, è possibile umilmente abbracciare il mio umile Dio Gesù, è possibile sulla terra, sulla terra dove sospiriamo è possibile abbracciare umilmente, e questa è la felicità, abbracciare umilmente l’umile Dio Gesù, come lo ha abbracciato Giuseppe, come lo ha abbracciato Maria.