XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GiacomoMessaDal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».


OMELIA

Il Signore è vicino a chi lo cerca, come è stato vicino a questo poveretto che era al margine della strada nudo e percosso, lì mezzo morto.

Il Signore è vicino. Infatti un samaritano che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino. Come è bella questa espressione: gli si fece vicino. Lui che era lontano, Lui che era nell’alto dei cieli gli si fece vicino. Il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, poi si prese cura di lui. Così questo farsi vicino, questo avere compassione, questo si prese cura di lui. di me ha cura il Signore.

Anche i padri hanno commentato questa parabola, anche il Papa nel suo libro su Gesù ha delle pagine semplici e belle di commento. Gesù è il buon samaritano, si è fatto vicino, ha avuto compassione degli uomini, dell’uomo spogliato, spogliato della sua grazia, ma non solo spogliato della sua grazia, ma ferito nella sua stessa natura. Ebbene, si è fatto vicino, ne ha avuto compassione, si è preso cura di lui, di me ha cura il Signore.
E allora quando il Signore si fa vicino, quando il Signore si prende cura, quando il Signore, nel tempo che passa, si fa vicino e rimane vicino, rimane Lui vicino. Come è bello che rimanga Lui vicino anche dentro la nostra dimenticanza, rimane vicino nel tempo che passa, allora la sua presenza, la sua presenza rifulge sempre più agli occhi e al cuore. allora il canto di Paolo che abbiamo ascoltato: “Cristo Gesù è l’immagine del Dio invisibile, per mezzo di lui sono state create tutte le cose”. Egli è prima in tutte le cose, Egli, quel Gesù che si è fatto vicino, quel Gesù si prende cura di me.
E tutte le cose sussistono in Lui, Egli è il capo del corpo cioè della Chiesa. Piacque a Dio di fare abitare in Lui, in Gesù, di fare abitare in Lui ogni pienezza, e per mezzo di Lui riconciliare a sé tutte le cose. Riappacificare con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di Lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.