II domenica dopo Natale

GiacomoMessa

Dal Vangelo secondo Giovanni

Dal vangelo secondo Giovanni
[ In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta. ]
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
[ Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità. ]
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.


OMELIA

sabato 2 GENNAIO 2010 [Scarica]

L’inizio della messa di oggi, il canto di inizio che abbiamo sostituito con il canto che abbiamo fatto insieme, Puer natus, il canto che è scritto sul Messale dice così: “Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa, mentre la notte era a metà del suo corso, il suo Verbo scese dal cielo”.

“Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa…”, io credo che, ed è la cosa che tante volte mi ha confortato, credo che in questi anni l’indizio, l’indizio di una prossimità, l’indizio di una vicinanza, l’indizio di un camminare nella preghiera, così che la preghiera, la preghiera diventi la speranza, così che per grazia di Dio uno tocca la speranza nella preghiera, che è il modo più semplice, più umano per porre la speranza nel Signore – perché il bambino non spera astrattamente nel papà e nella mamma, il bambino spera che il papà e la mamma gli vogliano bene, senza neppure accorgersene – , per chi pone la speranza nella preghiera, è in questo abbandono confidente che il Signore gli vuole bene. “Il Padre stesso vi ama”, come è bella questa frase di Gesù ai suoi, quando, guardando i suoi che gli volevano bene, dice: “Il Padre stesso vi ama, perché mi avete voluto bene”.

Il Padre stesso vi ama. L’indizio stesso, come l’indizio che mi ha confortato tante volte, come l’indizio del cammino che il Signore fa compiere, dei passi che il Signore fa compiere, della grazia che il Signore dona, ed è, ed è il silenzio, è il silenzio.

Come mi colpisce, nella preghiera a san Riccardo Pampuri, la frase: “Hai pregato nel silenzio delle nostre chiese…”, hai pregato nel silenzio delle nostre chiese. Anche il Papa, sempre nel discorso che ho già citato del 21 dicembre, parlava, parlava della preghiera personale e citava una espressione dei padri sulla sobria preghiera: “Una letizia, una letizia che si esprime nel silenzio”, così sant’Ambrogio: vieni, chiediamo l’ebbrezza sobria dello Spirito Santo. La grazia dello Spirito Santo, la letizia dello Spirito Santo si esprime, si esprime in questa sobria ebbrezza, si esprime nel silenzio pieno di stupore.

Chiediamo alla Madonna, lei che tante volte, tante volte si sarà fermata in silenzio a guardare il suo piccolo che dormiva, chiediamo alla Madonna di donarci, di donarci l’esperienza di questo hai pregato nel silenzio delle nostre chiese. In questa preghiera si esprime questa preghiera personale in cui il silenzio è il segno più visibile e più bello.