III DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GiacomoMessa

Dal Vangelo secondo Luca

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».


OMELIA (audio non disponibile)

“Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato”.
Da quando il Signore è risorto, da quando ha vinto la morte ritornando alla vita nel suo vero corpo, questo “oggi”, questo “oggi” è il momento presente.

Siamo sospesi alla presenza del Signore e quindi siamo sospesi ai miracoli perché quando la presenza agisce, il suo agire, il suo agire significa… quando è evidente che è il suo, che è il suo agire e non è il nostro, si chiama miracolo.
Quando questa presenza agisce, quando questa presenza in maniera evidente mostra che è Lui, che è Lui vivo che agisce, si chiama miracolo. Siamo sospesi al miracolo del Signore. Per questo, per questo ci sono così vicini i santi perché i santi sono fatti per questo, i santi sono fatti per pregare e per chiedere il miracolo.

E poi abbiamo ascoltato il brano di Paolo sul corpo di Cristo: “Come il corpo è uno solo e ha molte membra e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo”.

Stamattina sono stato alla basilica di san Paolo a pregare sulla tomba dell’apostolo, poi mi sono confessato e il confessore mi ha dato come penitenza… mi ha ricordato che siamo nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, come penitenza mi ha dato di pregare per l’unità dei cristiani, per l’unità di tutti i discepoli di Gesù, di tutti i battezzati nell’unica sua Chiesa.

Così celebro la messa innanzi tutto per questo. Ma c’è una frase di Paolo: “Noi siamo stati dissetati mediante un solo Spirito, siamo stati dissetati da un solo Spirito”. Come è possibile conservare l’unità? Come è possibile crescere nell’unità? Si conserva l’unità, si cresce nell’unità se si vive in grazia di Dio.
Come è evidente questo: si conserva l’unità e si cresce nell’unità se si vive in grazia. Il vincolo dell’unità è la grazia di Dio! Come è sua grazia l’unità del suo corpo, come è il suo gesto del battesimo che inserisce nell’unità del suo corpo così il permanere in questa unità, il permanere vivo in questa unità, perché anche chi è morto per il peccato rimane nell’unità, ma non rimane vivo perché è morto, tant’è vero che se dovesse morire in peccato mortale viene gettato nel fuoco eterno dell’Inferno, ma per rimanere vivo, vivo nell’unità e quindi per crescere nell’unità è solo, è solo se si rimane in grazia di Dio, solo la grazia del Signore, solo la gratuità della grazia del Signore mette in marcia la nostra povera libertà e il nostro povero cuore.

Solo la grazia di Dio, solo la carità distingue i figli di Dio dai figli di Satana, come dice sant’Agostino: “Per crescere nell’unità, per vivere nell’unità della Chiesa, nel suo corpo, nel suo corpo, per essere membra del suo corpo, membro attivo del suo corpo, basta, basta rimanere nella sua grazia, basta vivere in grazia di Dio.

Chiediamo al Signore, chiediamo al Signore questa che è la grazia suprema, la grazia suprema è vivere in grazia di Dio. È la grazia decisiva, quella che decide, decide del tempo presente, del tempo presente e decide per l’eternità della felicità del Paradiso.