4 APRILE 2010 – PASQUA

 

Pietro e Giovanni – il Vangelo di Luca ricorda solo Pietro, il Vangelo di Giovanni ricorda insieme a Pietro anche il discepolo a cui Gesù voleva più bene – Pietro e Giovanni corrono al sepolcro, entrano nel sepolcro, prima Pietro, poi Giovanni, anche se è arrivato prima al sepolcro Giovanni, proprio perché era il discepolo a cui Gesù voleva più bene.

Vince sempre la predilezione del Signore.

E così Pietro e Giovanni vedono insieme i teli, cioè il lenzuolo, la sindone dove Gesù era stato avvolto e l’altro velo del sudario che veniva messo sul volto del morto. Dopo essere avvolto in un lenzuolo sul volto veniva messo il sudario. Vedono i teli, e dal modo con cui i teli erano rimasti sulla lastra del sepolcro sono stupiti come i teli sono rimasti sulla lastra del sepolcro, come se il corpo fosse uscito senza che i teli fossero spiegati.

E così Pietro rimane pieno di stupore, e il Vangelo di Giovani invece dice che Giovanni, l’apostolo prediletto, inizia a credere. Già da questi piccoli indizi, già da come i teli, la sindone e il sudario, erano posti, Giovanni, per questa predilezione di amore, Giovanni inizia ad avere fede.

Ma anche lo stupore di Pietro, come è bello lo stupore di Pietro. Pietro, come pieno di speranza e di promessa anche lo stupore di Pietro. E Pietro e Giovanni ritornano a casa e comunque non credono, prima, non credono a quello che le donne raccontano loro.

Come è evidente nella sua risurrezione, come è evidente che l’iniziativa è tutta di Gesù. Come è evidente che l’iniziativa è tutta del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Del Padre che nella potenza del suo amore, nella potenza della sua felicità, nella potenza del suo Spirito ridona la vita all’umanità del Figlio, ridona la vita a Gesù nel suo corpo reale, il suo corpo reale, la sua carne risorge dal sepolcro.

Come è evidente che l’iniziativa è tutta di Dio, come è evidente che i discepoli non hanno fatto nulla, non sono stati loro a tornare a Gesù. È stato Gesù che è tornato loro. Altrimenti sarebbero tornati ai loro lavori di prima, altrimenti Maria Maddalena sarebbe tornata con più disperazione nel cuore all’antico lavoro di prima.

Non sono i discepoli che tornano, è Gesù che torna, è Gesù che prende l’iniziativa. Nella sua risurrezione è così evidente che i discepoli non fanno nulla, non fanno nulla i discepoli, è Lui che viene incontro, è Lui che torna vivo, è Lui che si fa vedere e toccare.

Questa sera, la sera di Pasqua, ai suoi dirà: “Guardate e toccate, un fantasma non ha carne e ossa come ho io”. È Lui che mangia con loro, è Lui, è il Signore che prende l’iniziativa, come è bello che sia Lui che prende l’iniziativa, come è bello che la testimonianza dei suoi, la testimonianza di quelli, come diceva Pietro, di quelli che Lui ha scelto, di quelli che Lui ha prescelto, come è bello che questa testimonianza è solo il riflesso, è solo lo stupore, è solo il riconoscimento di Lui, di Lui che si fa vedere, di Lui che si fa toccare, di Lui che mangia con loro come tante volte aveva mangiato con loro, di Lui che chiede a Simone: “Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene tu?”. Ma è Lui che glielo chiede, è Lui risorto che glielo chiede. Non è che Pietro, non è che Giovanni, non è che la Maddalena hanno pensato, hanno pensato che l’amore del maestro non poteva finire. No, Maria Maddalena non è andata dai discepoli a dire: “Ho scoperto che quello che avevo vissuto non poteva finire”, è andata a dire: “Ho visto il Signore”.

È tutta qui la testimonianza cristiana, è andata a dire: “Ho visto il Signore”, altrimenti, altrimenti non avrebbe detto nulla ai discepoli, altrimenti tutti sarebbero tornati senza speranza. È Lui, è Lui che agisce, che dona la speranza alla sua Chiesa proprio perché questo, che sia Lui che agisca, che sia Lui che dà testimonianza, che la nostra testimonianza è solo come il riflesso, noi che come in uno specchio riflettiamo la gloria del Signore… non può fare nulla lo specchio se quella gloria non si riflette, se quella presenza non si riflette, se quella presenza non si avvicina.

Allora, riflettendosi quella presenza, viviamo di gloria in gloria trasfigurati, allora qui, qui inizia il Paradiso anche sulla terra, anche per noi, poveri peccatori, inizia la grazia della santità e la grazia della vita eterna.