Solo due o tre pensieri per le persone più grandi, non tanto per i bambini che fanno la prima comunione, che hanno imparato a memoria le cose più semplici della vita cristiana. Poi sarà la grazia del Signore nella vita a rendere sempre più grandi e sempre più vicine le cose che hanno imparato.
È solo la grazia di Dio, come dice Gesù nel Vangelo, la grazia dello Spirito Santo a rendere care e vicine al cuore le cose che in maniera così saggia la santa Chiesa fa imparare a memoria.
Però una prima cosa voglio dire alle persone più grandi. Mi ha colpito anche questa volta che i bambini che si sono confessati ieri, però alcuni sono andati a confessarsi durante la messa. E questa è una cosa bella, non perché abbiano fatto peccati mortali, ma questa è una cosa bella perché insegna a noi che fare la comunione bisogna essere in grazia di Dio.
Loro sono in grazia di Dio, quindi è una confessione solo magari per le piccole mancanze che hanno fatto, ma insegna a tutti che fare la comunione senza essere in grazia di Dio si mangia e si beve la condanna all’Inferno. E questo è importante perché esiste l’Inferno, l’Inferno esiste e fare la comunione senza essere in grazia di Dio si mangia e si beve, dice l’apostolo, la propria condanna. E questo è una domanda al Signore che ci liberi dalla dannazione eterna, che ci liberi dal fuoco eterno, che non permetta che avvenga tra di noi, che non permetta che nessuno di noi, che nessuno di noi, anche chi magari in questo momento è più lontano, ma che nessuno di noi vada perduto per sempre.
E poi un’altra cosa, un’altra cosa, anche questo ai più grandi. Quando ho fatto la prima comunione la mia povera mamma mi ha fatto scrivere sull’immaginetta questa frase che per me era verissima: “E sono corso a Gesù con tanta gioia”. Ed ero contentissimo di fare la prima comunione. Ieri una bambina mi ha fatto vedere l’immaginetta che ha fatto lei e ha disegnato la Madonna con in braccio lei: questa bambina si è messa in braccio alla Madonna. Ed in fondo la mia vita, tutta la mia vita mi ha fatto imparare che non sono io che corro, non sono io che vado di corsa a Gesù, ma che è Gesù che è venuto, che è venuto Lui a prendermi e mi ha preso in braccio.
La vita in fondo, finché si è bambini si può pensare di correre, poi la vita invece insegna che è il Signore, che è il Signore che prende in braccio. E quindi questa bambina che ha disegnato la Madonna, che ha disegnato lei piccolina in braccio dalla Madonna, in fondo ha anticipato tutta la sapienza della vita.
La vita ci è data perché al termine della vita e per grazia di Dio durante la vita ci accorgiamo che non siamo noi. Il Papa qualche giorno fa ha detto: “Nel sacramento è evidente che noi non facciamo niente”. Questi bambini non fanno niente, ricevono Gesù … è evidente che ciò che è importante nella vita è essere presi in braccio dal Signore, è essere presi in braccio dalla Madonna, è evidente che la felicità non sta nel nostro correre, ma sta nell’essere abbracciati, ma sta nell’essere sollevati, ma sta nell’essere presi in braccio.
Come è sapienza cristiana l’immagine di questa bambina che ha disegnato l’immagine della Madonna con lei in braccio alla Madonna, così si anticipa il Paradiso, così quando i bambini faranno la comunione canteremo: “Gesù caro, vieni a me”: è Lui che viene, è Lui che corre incontro, è Lui viene incontro: “Gesù caro, vieni a me e il mio cuore unisci a te”, cioè prendimi Tu in braccio e unisci il mio povero cuore al tuo, così inizia la dolcezza della grazia di Dio, così viene anticipata la felicità del Paradiso.