21 FEBBRAIO 2011

«Quando il Figlio dell’uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?»

Solo una parola, un breve pensiero per ricordare don Giussani nel settimo anniversario della sua morte.

In questi giorni più volte mi è venuta alla mente la frase di Gesù che Giussani – riprendendola da Paolo VI – ripeteva nei momenti decisivi della vita: «Quando il Figlio dell’uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?» Quando Gesù ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra? Perché di questo dono, anzitutto, abbiamo bisogno: la fede. Quando il Signore ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?

Abbiamo bisogno della fede istante per istante, momento per momento. E com’è bello, com’è reale, che, avendo così bisogno della fede, la fede sia grazia di Dio, sia dono di Dio.

Gratia facit fidem, dice san Tommaso: la grazia crea la fede, e non soltanto quando la fede inizia, ma la grazia crea la fede istante per istante, momento per momento.

In fondo la vita di don Giussani è stata testimonianza ed esempio di questa realtà: che la grazia crea la fede istante per istante.

Quello che a noi è dato – perché anche questo è dato –, il Vangelo di oggi e la lettera di Giacomo lo esprimono con la parola umiltà. Quello che a noi è dato è di essere umili, perché ai superbi Dio resiste, agli umili concede la sua grazia. Quello che a noi è dato è di essere come bambini.

Qui, in questo santuario di sant’Antonio, chiediamo a lui, che per puro dono ha preso in braccio Gesù bambino e da Gesù bambino è stato portato, chiediamo a sant’Antonio di essere come bambini.

Chiediamolo a lui e chiediamolo a Giussani, adesso che in Paradiso vede, come già aveva intravisto e comunicato sulla terra, quanto è bello essere come bambini che attendono tutto dal Signore.