16 GENNAIO 2011 – NEPI

 

Abbiamo ascoltato il salmo: “Ho sperato, ho sperato nel Signore, e lui su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido”.

Come è bello l’inizio di questo salmo: “Ho sperato, ho sperato nel Signore ed Egli su di me si è chinato”

Chiediamo, chiediamo per intercessione di santa Teresina.

Oggi ricordiamo il miracolo che ha compiuto nel monastero di Gallipoli delle clarisse, facendo trovare 500 lire alle suore che ne avevano bisogno per ristrutturare il monastero.

Chiediamo a lei questa confidenza: ho sperato, ho sperato nel Signore. La confidenza del bambino che si abbandona, che si abbandona al Signore “Ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido”.

Anche a noi il Signore doni il miracolo di questa confidenza, dell’abbandono del bambino, di questa certezza che è l’abbandono del bambino. Chiediamo al Signore questa confidenza, e doni le grazie che il bambino gli domanda.

“Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido”. Così ripeto ancora, ripeto ancora come è bello l’inizio della lettera di san Paolo, quando Paolo donando alle chiese il frutto di tutta la questua e la speranza “insieme a quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore”.

Questo è il modo come si presenta l’attività della città di Dio: coloro che invocano il nome del Signore, in ogni luogo, in ogni luogo della terra, invocano il nome del Signore.

Come è bello che tutti i santi, i santi qui sulla terra e i santi in Paradiso, color che invocano il nome del Signore, qui, qui nell’attesa, qui nella speranza, là vedendo il suo volto, ma qui e in Paradiso coloro che invocano il nome del Signore, sono coloro per cui Gesù è il Figlio di Dio.