26 GIUGNO 2010

 

Una delle frasi più belle che il Papa ha detto a Fatima sembra riassumere il Vangelo di oggi: “Allora c’era soltanto lui dalle sponde del Lago di Galilea fino alle piazze di Gerusalemme, solo o quasi solo nei momenti decisivi, Lui in unione con il Padre, Lui nella forza dello Spirito Santo”.

Come è vero questo per Gesù e come è vero anche per coloro che sono suoi. Non si può decidere di seguire il Signore, nemo …nisi tractus, si può solo lasciarsi attrarre.

A colui che decide, quel tale che disse “ti seguirò dovunque tu vada”, a colui che decide da sé di seguire, il Signore fa intravedere, fa intravedere la solitudine che era sopra lui: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”.

Non può essere una decisione nostra quando non si ha dove posare il capo, può essere solo una pienezza di dolcezza, quando non si ha dove posare il capo. Non si può decidere, non si può decidere quando non si ha neppure dove posare il capo.

Si può solo essere abbracciati, si può solo prima… come sono belli i “prima” del Vangelo di oggi.

Oh, sono brutti perché sono di coloro che prima vogliono fare delle cose. Il “prima” è solo di Lui, il prima è solo la sua dolcezza, il prima è solo essere abbracciato da Lui.

Solo la sua dolcezza, diceva il salmo, il salmo che gli apostoli hanno utilizzato di fronte alla risurrezione del Signore. Dice il salmo: “Gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua presenza”. Prima viene questa gioia, prima viene questa dolcezza senza fine.

Allora chi lo segue trova la casa, viene preso in braccio come il bambino la cui casa sono le mani e le braccia della mamma e del papà. Allora questa casa, questo luogo dove posare il capo per Giovanni, il discepolo prediletto, è il Suo cuore.