13 MARZO 2011

 

Abbiamo letto le parole della seconda lettera a Timoteo, Paolo è in carcere a Roma: “Soffri con me per il Vangelo, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo disegno e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù”.

Questo è il Vangelo di Dio per cui Paolo dice a Timoteo di soffrire, di soffrire con lui con la forza di Dio, con la forza di Dio e del Figlio. Dopo aver annunciato la sua Resurrezione, Gesù prende con sé i discepoli prediletti e si trasfigura sul monte.

Ma c’è nei Vangeli, nei versetti precedenti a quello che abbiamo letto, c’è un accenno che mi commuove in modo particolare, dice: “Ci sono alcuni tra voi che non vedranno la morte prima di aver visto il Figlio dell’uomo venire nella sua gloria. E il Vangelo aggiunge: dopo pochi giorni, se non sbaglio, Matteo dice dopo sei giorni, Gesù prende i discepoli prediletti, Pietro e i due fratelli Giacomo e Giovanni, e sul monte Tabor si trasfigura davanti a loro.

Così compiva la promessa che c’erano alcuni tra i presenti che non avrebbero visto la morte prima di vedere il Figlio dell’uomo venire nella sua gloria. Prima della morte, lo hanno visto quando era risorto, nella sua resurrezione, l’hanno visto, l’hanno toccato, “Resurrexit tertio die sicut apostoli suis etiam sensibus probaverunt”, “È risorto il terzo giorno, dice Agostino, così ripetendo semplicemente le parole del Credo degli apostoli, è risorto il terzo giorno come gli apostoli hanno verificato con i loro stessi sensi”, vedendolo, toccandolo e mangiando con Lui.

Ma prima, come per anticipare questa gloria, la gloria della sua umanità, prima, per anticipare questa gloria ai suoi prediletti ha voluto trasfigurarsi davanti a loro, così che la frase di Filippo riassume come la forza di Dio arriva a noi: “Come è bello stare qui”.

La forza di Dio arriva a noi, anche nella sofferenza, con questa dolcezza: Signore, è bello, per noi, essere qui.

Che il Signore anticipi, prima, prima del suo ritorno, prima del suo ritorno, quando verrà a giudicare tutta la terra, e tutti lo guarderanno, anche coloro che non lo hanno mai visto, come dice l’apostolo prediletto, perché il Signore possa anticipare, prima del suo ritorno e prima di quando lo vedremo in Paradiso, possa anticipare anche per noi, prima di vedere la morte, possa anticipare la gloria di Lui, della sua Resurrezione, anche a noi, come ai discepoli prediletti, possa donare la dolcezza, la dolcezza della sua presenza, gloriosa, anche a noi, come ai discepoli prediletti, possa far sperimentare di nuovo… anche se i discepoli prediletti, nonostante la trasfigurazione, nel Getzemani, si sono addormentati e poi sono pure fuggiti, ma comunque possa farci sperimentare, istante per istante, come è bello per noi, per noi essere qui con Te.