Il discorso della montagna

 

Il brano del Vangelo che abbiamo ascoltato conclude il discorso della montagna di Gesù che abbiamo letto in queste domeniche. Conclude accennando alla cosa necessaria, all’unica cosa decisiva, l’unica che decide della felicità eterna o della dannazione eterna, cioè la grazia di Dio.

Non decide compiere miracoli, non decide parlare, parlare in nome di Gesù, decide soltanto essere in grazia di Dio, questa è l’unica cosa decisiva della vita, la cosa decisiva della vita è la grazia, senza la sua grazia, la grazia di Dio, senza la grazia di Dio, la grazia, la nostra povera anima non ha libertà, senza la grazia di Dio tutte le altre cose sono buone, sono belle e grandi, ma tutte queste cose senza la grazia di Dio non giovano, ciò che decide della vita eterna, ciò che decide della dannazione eterna è soltanto la grazia, è solo l’essere amati da Dio, amati da Dio in Cristo Gesù, è solo rimanere nella grazia del Signore.

Quando per nostra disgrazia si muore, l’uomo muore per i suoi peccati mortali, quando per nostra disgrazia può capitare che l’anima muore, unica cosa unica grazia che il Signore nella sua bontà dona è la confessione, è il confessarsi per ritornare, per ritornare in grazia di Dio.

Per cui a questa domanda, a questa domanda al Signore che ci doni la grazia, che ci faccia rimanere nella sua grazia, a questa domanda, una cosa mi viene in mente: l’espressione che si dice prima della comunione: “Non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa”. Io quando dico questa espressione, “la fede della tua Chiesa”, penso alla Chiesa che è in Paradiso, penso innanzi tutto a coloro che ci hanno preceduto nella fede: non guardare ai nostri peccati, ma alla fede dei tuoi eletti, alla Chiesa, una moltitudine immensa, una moltitudine immensa, perché nella Chiesa, conta anche l’eletto in Paradiso, nei momenti decisivi della Chiesa vale la speranza in cui sono gli eletti in Paradiso.

Ma poi mi viene in mente quando dico “la fede della tua Chiesa” mi viene in mente la bella immagine di persone che sono degli esempi così semplici della grazia del Signore che desta la fede. Guardando quelli che c’erano a messa è come se fosse evidente che la fede della Chiesa era la tenerezza con cui il Signore abbraccia quella persone che celebravano, che erano davanti a me, che guardavano l’altare e che partecipavano alla messa.

Mi sono commosso pensando alla tenerezza di Gesù nei confronti, nei confronti di quelle persone, poveri peccatori come tutti noi, eppure che erano lì davanti all’altare e guardavano l’altare del Signore.

La fede della Chiesa, essendo questa la fede, è la fede che il Signore dona anche a ciascuno di noi, dal più piccolo al più povero, al più peccatore tra noi, quando per sua grazia, per sua grazia il Signore dona la sua fede così abbraccia la nostra povera anima, abbraccia con la tenerezza del suo amore, la tenerezza del suo amore.

Non guardare ai nostri peccati ma alla fede della tua Chiesa.